ALA (Trento)
23 Novembre 2024INCISA VALDARNO (FI)
Restaurato un antico gioiello toscano situato nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Incisa Valdarno (FI).
L’organo, originariamente realizzato da Lorenzo Testa nel 1706, è stato successivamente ricostruito da Giacobbe Maria Paoli di Campi Bisenzio nel 1832, così come indicato su un cartiglio originale presente nella segreta del somiere.
Giacobbe Maria Paoli costruì uno strumento di dimensioni maggiori rispetto a quello del Testa integrando il materiale fonico esistente un Flauto Traverso, un Nazardo e due ance: Trombe, Clarone e Corno Inglese.
Il reimpiego delle canne di Lorenzo Testa è stato condotto rispettando in buona parte la successione dei singoli corpi all’interno dei registri, pur registrando qualche migrazione tra le varie file. Alcuni di questi spostamenti non furono dovuti al Paoli ma a successivi interventi manutentivi e di restauro avvenuti negli anni successivi alla costruzione dove la posizione di qualche elemento non venne rispettata.
L’estensione attuale della tastiera dell’organo Paoli è di 54 tasti, dal Do1 al Fa5, con prima ottava scavezza mentre quella di Testa era di 50 tasti, dal Do1 al Do5, sempre con prima ottava corta.
Lo strumento è stato integralmente restaurato presso il nostro laboratorio con un accurato lavoro sul somiere maestro e sulle canne antiche, entrambi gravemente ammalorati da tarlo e cancro dello stagno.
La cassa e la cantoria sono una stupenda opera d’arte del tardo barocco, anch’esse oggetto di restauro.
Chiudiamo il 2024 con la fine lavori di questo pregevole organo augurando a tutti un Santo Natale e un sereno nuovo anno ricco di Buona Musica.
L’organo, originariamente realizzato da Lorenzo Testa nel 1706, è stato successivamente ricostruito da Giacobbe Maria Paoli di Campi Bisenzio nel 1832, così come indicato su un cartiglio originale presente nella segreta del somiere.
Giacobbe Maria Paoli costruì uno strumento di dimensioni maggiori rispetto a quello del Testa integrando il materiale fonico esistente un Flauto Traverso, un Nazardo e due ance: Trombe, Clarone e Corno Inglese.
Il reimpiego delle canne di Lorenzo Testa è stato condotto rispettando in buona parte la successione dei singoli corpi all’interno dei registri, pur registrando qualche migrazione tra le varie file. Alcuni di questi spostamenti non furono dovuti al Paoli ma a successivi interventi manutentivi e di restauro avvenuti negli anni successivi alla costruzione dove la posizione di qualche elemento non venne rispettata.
L’estensione attuale della tastiera dell’organo Paoli è di 54 tasti, dal Do1 al Fa5, con prima ottava scavezza mentre quella di Testa era di 50 tasti, dal Do1 al Do5, sempre con prima ottava corta.
Lo strumento è stato integralmente restaurato presso il nostro laboratorio con un accurato lavoro sul somiere maestro e sulle canne antiche, entrambi gravemente ammalorati da tarlo e cancro dello stagno.
La cassa e la cantoria sono una stupenda opera d’arte del tardo barocco, anch’esse oggetto di restauro.
Chiudiamo il 2024 con la fine lavori di questo pregevole organo augurando a tutti un Santo Natale e un sereno nuovo anno ricco di Buona Musica.