AVIGNONE

LA CATTEDRALE – NOTRE DAME DES DOMS

Il nome di “Nostra Signora de’ Doms” viene dal latino Domus episcopali, che significa “Casa del Vescovo”. Gli storici pensano che sin dal IV secolo, vi fosse in questo luogo una basilica accanto alla quale il vescovo aveva stabilito la sua dimora.
La cattedrale è situata di fianco all’imponente Palazzo dei Papi, costruita a partire dal 1150, venne poi ampliata nel XVI e XVII secolo con l’aggiunta di cappelle laterali; non presenta uno stile architettonico omogeneo, ma è caratterizzata da elementi appartenenti al romanico, al protogotico e al Barocco. L’esterno è caratterizzato dall’alta torre campanaria, che sostituisce un’eventuale facciata, della quale la cattedrale è sprovvista.
Il campanile, caratterizzato da paraste che si sviluppano per tutta la sua altezza, presenta, alla base, un particolare pronao ispirato all’architettura romana; è dotato di un importante carillon di 35 campane, quindici di esse possono suonare a distesa, il che le rende la seconda suoneria più corposa di Francia.
Dal 1840 è monumento storico di Francia e, dal 1995, patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.

L’ORGANO

Questo pregevole strumento, oggetto in Francia di autentico interesse e di sincera ammirazione, tanto da essere spesso familiarmente individuato per il suo aspetto col solo appellativo di “Orgue Doré” senza ulteriori specificazioni, rappresenta ancora ai nostri giorni, un punto di riferimento dell’arte organaria italiana ottocentesca.

Elemento fortemente caratterizzante di quest’organo ed oggetto di grande stupore è la sua splendida e monumentale cassa lignea dorata, di stile ispirato a canoni estetici sia di tipo italiano (l’estrema linearità del disegno, il classicheggiante coronamento rettilineo, la scarsa profondità dell’insieme) che più propriamente francesi  (la torricella centrale prominente, sorretta da una mensola e sormontata da una grande statua del re David musicante)

Lo strumento è composto da una tastiera di 54 note e pedaliera di 17 note più il pedale del rollante.
Il corista è risultato essere di Hz 438 a 18° mentre il temperamento utilizzato per l’accordatura finale presenta 7 quinte “calanti” e 5 quinte “pure”. La pressione totale del vento è di 50 mm in colonna d’acqua.

Il somiere maggiore è del tipo “a vento” costruito secondo metodologie e canoni legati alla scuola lombarda con particolari costruttivi legati al territorio varesino. In particolare: la chiusura delle portelle della segreta è realizzata mediante listelli in legno imperniati in basso (sul pavimento della segreta); questi ultimi sono fissati in alto in apposita struttura lignea opportunamente sagomata ( a forma di gancio), la guarnizione in corrispondenza del passaggio dei tiranti della meccanica, nel pavimento della segreta, è garantita da una piastrina in ottone fissata con quattro chiodini agli angoli, chiusura superiore dei canali a mezzo di unica striscia di pelle sormontata da una “cartella” in legno con fori rettangolari per il passaggio delle punte dei ventilabrini (somiere cosiddetto di tipo Antegnatiano, differente, proprio per questa particolarità, da quello ” a borsini”).

La tastiera presenta leve in noce con placcature in ebano per i diatonici ed in avorio per i cromatici. La meccanica della tastiera è costituita da catenacci in ferro le cui estremità sono state forgiate per essere sagomate secondo le necessità. I catenacci sono ancorati al sottostante asse in abete mediante strangoli in ottone a doppio giro.
I registri sono azionati da manette in legno con spostamento orizzontale da destra verso sinistra con bloccaggio in tacca. Le manette sono disposte su due colonne sul lato destro della tastiera.
La manticeria è posta in locale apposito situato ad una quota inferiore rispetto al piano dell’organo. I mantici sono stati integralmente ricostruiti nel numero di quattro, sono del tipo a cuneo con 5 pieghe.
La generazione del vento è possibile mediante tre sistemi diversi:

  1. mediante elettroventilatore;
  2. manualmente mediante azionamento dei mantici a mezzo di stanghe in legno;
  3. mediante azionamento automatizzato, con particolare apparecchiatura in parte  elettropneumatica e in parte meccanica.

In sede di restauro, a seguito della “lettura” completa dello strumento e della comparazione con la documentazione d’archivio e delle pubblicazioni sono stati ricostruiti, in quanto rimossi in precedenti interventi, i seguenti elementi:

  1. Terza Mano, che in origine era collegata alla “manetta” dei Bassi armonici ore è inseribile con nuovo pedaletto
  2. Gran cassa e piatti, comandati da nuovo pedaletto
  3. Rollante, azionato dall’ultimo pedale (esisteva la meccanica, mancavano le canne)

COLONNA SINISTRA

Principale I bassi
Principale I soprani
Tromba soprani
Fagotto bassi
Violoncello bassi
Flautone soprani
Flauto traversiere soprani
Flagioletto bassi
Flauto in ottava
Cornetto I
Cornetto II
Bombarde ai pedali
Contrabassi e Ottave ai pedali

 

COLONNA DESTRA

Principale II bassi
Principale II soprani
Ottava
Quintadecima
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimanona
Trigesimaterza e trigesimasesta
Sesquialtera
Voce Umana
 
Timballi ai pedali
Flauto ai pedali
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