
IL DUOMO VECCHIO
La chiesa, dedicata all’Assunzione della Vergine, sorge sulle rovine della basilica paleocristiana di Santa Maria Maggiore de Dom, costruita tra V e VI secolo, con restauri sostanziali nell’ VIII; attorno alle metà del 1000 se ne avviò un rifacimento, finché il grande incendio che coinvolse i quartieri centrali di Brescia (1095) non ne decretò la fine e la completa ricostruzione secondo il modello più raffinato del tempo, la pianta circolare, ispirata al Santo Sepolcro.
Come la vediamo oggi, quindi, la chiesa è il risultato dell’intervento romanico e dell’aggiunta di tutta l’area del presbiterio, edificata da Bernardino da Martinengo tra fine Quattro e inizi Cinquecento; l’architetto mantenne le volte a crociera e conservò la campata centrale dell’antico presbiterio, ancora oggi riconoscibile dalla presenza di importanti affreschi del XIII secolo, raffiguranti i Quattro Evangelisti entro ornati geometrici.
L’ORGANO
Lo strumento è posizionato in coro, sul lato destro, entro cassa e cantoria appositamente erette per l’organo Antegnati da Battista Piantavigna da Bologna, con ante dipinte da Girolamo Romani detto il Romanino (1484/87- 1560) nel 1540.
Un cartiglio reca l’iscrizione: “N°. 416 / Fratelli Serassi / Bergamo 1826”, costruito quindi dalla ditta “Fratelli Serassi” ma in due tempi differenti: 1824-1826, primo intervento, 1829-1832, secondo intervento.
L’organo utilizza buona parte del materiale fonico proveniente dal precedente strumento realizzato da Gian Giacomo Antegnati (1495 ca – 1563) di Brescia nel 1536-7, restaurato dallo stesso nel 1555, dal fratello Giovanni Battista (1490 ca – ante 1560), che pure aveva partecipato alla sua costruzione, nel 1557, dal figlio di Gian Giacomo, Benedetto Antegnati (1535-1608) nel 1563, e oggetto di plurimi interventi nei secoli successivi fra cui si segnalano quelli di:
- Tomaso Meiarini (1575 ca. – 1630) di Brescia, che lo accrebbe di due registri, nel 1627;
- anonimo autore del XVIII secolo, che sostituì il Flauto in Duodecima con una fila del Cornetto in terza;
- Luigi Amati (1752-1816) di Pavia, che vi aggiunse i Contrabassi e ampliò l’estensione della tastiera a 59 tasti mediante inserimento di apposito somierino per gli ultimi nove suoni e implementazione di 81 canne, nel 1797- 1800.
Organo Gian Giacomo Antegnati 1536 – Serassi 1826
Tastiera scavezza di 62 tasti (Do-1 / Fa5)
Pedaliera scavezza di 18 pedali (Do-1/La1) 12 note reali sempre unita alla tastiera
Tiraripieno
Combinazione libera alla lombarda
Temperamento: Vallotti-Barca
COLONNA SINISTRA |
CORNETTO I Soprani (due file) |
CORNETTO II Soprani (due file) |
FAGOTTO Bassi (dal Do1) |
TROMBE Soprani |
CLARONE Bassi (dal Do1) |
VIOLONCELLO Soprani |
VIOLA Bassi (dal Fa-1) |
FLAUTO TRAVERSIERE Soprani |
FLAUTO in VIII (dal Fa-1) |
FLAUTO in XII (dal Fa-1) |
CORNETTO in XV Bassi (dal Fa-1) |
OTTAVINO Soprani |
VOCE UMANA |
TIMBALLI |
- IN ROSSO registri composti da canne antiche Antegnati – Meiarini
COLONNA DESTRA |
PRINCIPALE I Bassi (dal Fa-1) 12’ |
PRINCIPALE I Soprani |
PRINCIPALE II Bassi (dal Do1) |
PRINCIPALE II Soprani |
OTTAVA bassi (dal Fa-1) |
OTTAVA Soprani |
DUODECIMA (dal Do1) |
QUINTADECIMA (dal Fa-1) |
DECIMANONA (dal Fa-1) |
VIGESIMASECONDA(dal Fa-1) |
VIGESIMASESTA E NONA (dal Fa-1) |
TRIGESIMATERZA E SESTA (dal Fa-1) |
QUADRIGESIMA – QUADRIGESIMATERZA (dal Fa-1) |
CONTRABASSO I + Rinforzi |
CONTRABASSO II |