MILANO – S. Maurizio al Monastero Maggiore

LA CHIESA

La chiesa, costruita all’interno dell’importante Monastero Maggiore delle Benedettine, è opera di Gian Giacomo Dolcebuono. Viene edificata nel 1503 sulle rovine di un’antica chiesa annessa al monastero, demolito nel 1799. La facciata è rivestita con pietra grigia e contrasta con la decorazione interna ricca di ori e affreschi.
L’interno è diviso da un tramezzo in due vani di uguali dimensioni: uno destinato a chiesa pubblica, l’altro a coro delle monache.
Questo singolare tramezzo riccamente dipinto non arriva fino al soffitto, in modo che le monache potessero assistere alla messa senza vedere né essere viste dall’esterno; viceversa, da fuori si ascoltavano i canti polifonici delle voci femminili del coro, accompagnate dall’organo a canne dell’Antegnati. Un destino di clausura che sembra perseverare ancora oggi, dato che molti ignorano la bellezza che si cela al di là del muro.

Una ricca decorazione pittorica copre integralmente l’articolata struttura architettonica: si tratta della testimonianza più organica di settant’anni cruciali di pittura a Milano, dagli anni Dieci del Cinquecento alla fine del secolo. Nel coro si trovano dipinti del Bergognone, mentre nelle cappelle sono conservati affreschi del Lomazzo e dipinti di Antonio Campi. Nella terza cappella a destra sono le celebri pitture di Bernardino Luini, portate a termine dai figli Aurelio e Giovan Piero Luini. A Simone Peterzano si deve invece la decorazione della facciata interna della chiesa.

L’ORGANO

L’organo di San Maurizio al Monastero Maggiore è collocato in cantoria sopra gli stalli del coro, in posizione laterale a destra, è contenuto in cassa lignea riccamente intagliata e decorata.

La consolle, costruita nel 1982, è inserita a finestra nel basamento, comprende 1 tastiera di 50 note Fa-1 – La4 con cromatici placcati in bosso e diatonici in ebano. La tastiera è collegata, con meccanica sospesa costruita sempre nel 1982, al somiere posto direttamente sopra e all’altezza della facciata. La pedaliera, della stessa epoca della tastiera, è a leggio e ha 18 pedali  paralleli da Fa-1 a Do2, costantemente unita alla tastiera non ha registri propri. I registri sono comandati da manette a scorrimento orizzontale e fermo in tacca disposti sul lato destro della tastiera; anche in questo caso si tratta di elementi costruiti nel 1982. Il somiere, costruito nel 1982, è del tipo “a vento”, in noce massello. Posteriormente alla cassa sono posizionati i quattro mantici a cuneo azionabili da stanghe; tutti i condotti sono stati costruiti nel 1982.

Le canne di prospetto sono tutte “Antegnati” ed appartengono al registro Principale. Le canne interne sono per circa il 60% di fabbricazione “Antegnati” ad eccezione della Voce Umana e del Flauto in duodecima che risulta essere di autore ignoto, databile tra il XVI e XVII sec. le rimanenti canne sono state realizzate nel 1982.

LA STORIA

L’organo della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano è una ricostruzione storica dell’organo di Gian Giacomo Antegnati del 1554 effettuata dalla nostra casa organara nel 1982.

L’intervento di Natale Balbiani del 1877 aveva di fatto modificato in maniera sostanziale la struttura originale dell’organo precedente, ricostruendo il somiere, la tastiera, la pedaliera ed ampliando la composizione fonica con l’aggiunta di registri ottocenteschi. Un’accurata analisi del materiale fonico rivelò una consistente presenza di canne Antegnati di cui si conserva la documentazione. Le scelte operative furono indicate dall’allora Commissione per la tutela degli organi artistici della Lombardia presieduta dal M° Renato Fait prima e in seguito dal M° Gianfranco Spinelli. I dati e le misure per la ricostruzione dello strumento (somiere, tastiera, etc…) furono rilevate dagli organi Antegnati di S. Giuseppe e del Carmine a Brescia, di San Carlo a Cremona, di Madonna del Campo (CR).
L’apporto del Maestro Tagliavini fu determinante nella scelta della composizione fonica e del temperamento oltre all’assistenza fornita durante le delicate fasi del lavoro di ripristino. L’iniziativa per il recupero storico dello strumento fu intrapresa dal Comitato per il restauro dell’antico Organo Antegnati (1554) presieduta dall’Avv. Magnocavallo,  con la partecipazione del Comune di Milano, e di altre personalità della cultura milanese.
I lavori ebbero inizio nel 1981 e si conclusero un anno dopo con il concerto inaugurale tenuto da Gustav Leonhardt il 3 Aprile 1982.

Nel 2014, a seguito degli interventi di restauro pittorico della chiesa, è stato effettuato lo smontaggio delle canne per effettuare una pulitura e una revisione dello strumento, un generale ripasso di intonazione nel rispetto delle caratteristiche foniche esistenti e il ripristino dell’accordatura seguendo il corista ed il temperamento applicato in occasione dell’intervento del 1982.

DETTAGLI TECNICI

Organo Gian Giacomo Antegnati 1554 – Mascioni 1982

Tastiera di 50 note (fa-1/la4 con omissione dell’ultimo Sol#)

Pedaliera di 18 pedali (fa-1/re2)

Accordatura: Tono medio

COMPOSIZIONE FONICA
  • Principale (base 12′)

  • Ottava

  • Decimaquinta

  • Decimanona

  • Vigesimaseconda

  • Vigesimasesta

  • Vigesimanona

  • Trigesimaterza e sesta

  • Flauto in VIII

  • Flauto in XII

  • Fiffaro